Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza sul ruolo degli pneumatici nella salvaguardia della sicurezza stradale: oggi, infatti, le gomme sono giustamente ritenute un vero e proprio dispositivo di sicurezza attiva per l’auto, l’unico punto di contatto tra la vettura e l’asfalto, e le Case costruttrici sono impegnate per migliorare sempre più le performance per ridurre rischi e pericoli.
Questa tendenza positiva è evidente nei nuovi modelli in vendita: brand come Michelin stanno puntando molto sul miglioramento delle caratteristiche prestazionali degli pneumatici – riduzione della distanza per la frenata, aderenza in ogni condizione stradale, riduzione dell’effetto aquaplaning, solo per citarne qualcuna – ma ha in serbo anche qualche novità che sfrutta la tecnologia.
L’obiettivo del produttore francese è infatti di integrare sistemi innovativi all’interno degli pneumatici per permettere al guidatore di avere sempre sotto controllo nel quadro strumenti la loro efficienza, attraverso l’indicazione di problemi con le forature (sistema TPMS), il livello di pressione di gonfiaggio e, addirittura, l’esatta usura raggiunta.
Michelin: entro il 2023 tutte le gomme avranno i sensori RFID
Un esempio di questa visione è l’utilizzo della tecnologia RFID, speciali sensori che comunicano con l’auto rendendo il veicolo un ecosistema più globale: di recente, Michelin ha annunciato che entro il 2023 tutti i suoi pneumatici per auto e camion saranno dotati di questo sistema, che garantirà una “migliore gestione degli pneumatici dalla fabbrica alla fine del ciclo di vita, grazie soprattutto alla capacità di offrire servizi di manutenzione predittiva”.
Cos’è la tecnologia RFID e perché migliora la sicurezza
Più specificamente, i sensori RFID interagiscono con i sistemi avanzati di assistenza alla guida (come l’ESP) di adattarsi in maniera più precisa alle caratteristiche della gomma effettivamente montata sull’auto, perché diverse sono le peculiarità prestazionali non solo tra le “categorie” di pneumatici (ad esempio, la frenata di un invernale è molto diversa da quella di un estivo), ma anche tra i vari modelli. Avendo dati precisi, il sistema di assistenza alla guida riuscirà a migliorare il suo lavoro e a impedire più efficacemente che il veicolo possa slittare in caso di sottosterzo, di sovrasterzo o comunque di problemi di aderenza, frenando in modo maggiormente mirato le singole ruote.
Gomme e incidenti, numeri terrificanti
Ci sono alcuni numeri che possono farci capire quanto “pesano” davvero gli pneumatici in termini di sicurezza: secondo le statistiche di Assogomma e Federpneus, quasi il 10 per cento degli incidenti stradali in Italia coinvolge almeno un veicolo con gomme usurate.
Un’altra stima di Highways England e Bridgestone segnala che addirittura il 56 per cento dei sinistri presi in esame per la loro ricerca è stato causato dalla rottura degli pneumatici per i detriti sulla strada.
Ciò significa, quindi, che la sicurezza stradale passa anche dall’attenzione per la salute degli pneumatici, e che centinaia di morti e di feriti ogni anno che potrebbero essere evitati anche solo con una maggiore accortezza alla salute delle gomme, controllandone livello di pressione, usura e assenza di segnali preoccupanti sul battistrada.